INDUMENTI ELASTOCOMPRESSIVI POST-OPERATORI

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Un indumento elastocompressivo post-chirurgico protegge la zona che ha subito l’intervento di chirurgia plastica o ricostruttiva e tiene sotto controllo eventuali effetti collaterali quali edemi o cicatrici ipertrofiche. Questi indumenti sono una parte essenziale dell’assistenza post-chirurgica perché aiutano a migliorare la circolazione sanguigna, eliminare i liquidi in eccesso e le tossine nelle delicate fasi di recupero, evitando una delle principali cause di insuccesso o complicazioni del post-operatorio: lo scollamento dei tessuti. In pratica l’uso di indumenti compressivi evita che i tessuti interessati dai tagli (connettivo, adiposo etc…) possano non saldarsi tra loro, creando “spazio” in cui il liquido infiammatorio puo’ infiltrarsi creando dolore a causa della pressione idraulica esercitata sui nervi ed un ambiente favorevole alle infezioni. 

Gli indumenti elastocompressivi devono per lo più essere confezionati su misura per poter lavorare su una specifica parte del corpo da trattare ed esercitare una pressione (espressa in mmhg) ben determinata. Sono prodotti disponibili in diverse forme, tipologie di tessuto nonché colori per meglio andare incontro alle esigenze di ogni singolo paziente. 

INDUMENTI ELASTOCOMPRESSIVI POST-OPERATORI

Per quanto tempo devono essere indossati gli indumenti compressivi

Dopo l’intervento chirurgico il medico indichera’ il tipo di indumento a compressione da indossare (Stage 1).

In genere dovrà essere portato per circa un mese, trascorso il quale, e’ possibile proseguire la terapia con un’elastocompressione ridotta (Stage 2) fino alla completa guarigione.

 E’ sicuramente consigliabile procurarsi almeno un cambio dato che l’indumento andrà tenuto giorno e notte e tolto solamente per lavarsi. 

INDUMENTI ELASTOCOMPRESSIVI

Tuttavia e’ bene sapere che le due forze che piu’ contribuiscono al ritorno venoso sono: 

-La pressione negativa che si genera all’interno del torace durante la fase dell’inspirazione che dilata i grandi vasi lì presenti  

-Il movimento degli arti che genera una “spremitura” meccanica degli stessi favorendo l’avanzamento del sangue al loro interno. 

Questo solo  per sottolineare che il sistema funziona bene se tutte le forze in campo riescono adeguatamente a svolgere la loro azione. Quando si verificano problemi come: perdita delle caratteristiche elastiche delle pareti venose (dovute all’eta’ o a patologie), difetti delle valvole, stasi eccessiva etc… ecco che il sangue venoso puo’ ristagnare esponendo il paziente a rischi piu’ o meno gravi.

Le calze elastiche a compressione graduata in questi casi possono essere un validissimo alleato sia nella prevenzione che nelle trattamento terapeutico, da sole o in associazione a terapie fisiche o farmacologiche.

INDUMENTI ELASTOCOMPRESSIVI

Come prendersi cura di un capo compressivo

Il lavaggio è una parte fondamentale per un buon mantenimento di efficacia terapeutica nel tempo.

E’ consigliabile lavare il capo in acqua fredda a mano e con del sapone neutro ogni giorno per mantenere intatta l’elasticità. Il lavaggio in acqua fredda in questo tipo di indumenti di fatto ripristina l’effetto compressivo originale del capo che va parzialmente perdendosi con l’adattamento al paziente. Anche all’asciugatura va riservato un trattamento rigorosamente a freddo, all’aria possibilmente lontano dalla luce diretta del sole, senza appendere, torcere o strizzare.

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